Quasi tutte le carte geografiche sono orientate verso nord. Il nord ci appare naturalmente come il verso giusto, il buon senso, la direzione da seguire. Il riferimento di ogni riferimento. Il nord indirizza ogni indirizzo. Il nord ci abitua ad abitare nel mondo.
Il nord è una convenzione confortevole. Utile e necessaria e limitante.
E’ possibile cambiare punto di vista e orientarsi altrimenti, basta poco: due dita sullo schermo tattile. Prendiamo una carta dell’Europa e del Mediterraneo. Facciamo un quarto di giro in senso orario e vediamo in alto il blu dell’Oceano Atlantico, con la penisola iberica al posto delle isole britanniche. l’Islanda è ancora in alto. La visione d’insieme resta rassicurante: l’America del Nord non si vede ma sappiamo che è lì all’orizzonte.
Se ruotiamo di altri 90 gradi a destra ci accorgiamo che l’Africa occupa interamente la parte superiore della carta. Siamo disorientati vero? Al posto della Scozia c’è la Turchia. Dove ci aspettiamo la Francia ecco i Balcani.
Ruotiamo ancora per un quarto di giro ed è l’Asia a sovrastare la scena. Lo sconfinato Est diventa un nuovo Nord. La Russia è al circolo polare.
E se il punto di osservazione fosse all’interno alla Terra?
La mappa non è il territorio.
