L’idea del MIX nasce dalla frequentazione di una località della bassa Val di Chiana dove si trovano le torri di Beccati Questo e Beccati Quest’altro.
Antiche stazioni di gabella che segnano l’identità di una zona al confine tra l’incredibile e il reale.
Toponimi meravigliosamente concreti ed efficaci. Parole che raccontandoci un’antica definiscono ancora oggi l’immaginario di chi passa di là.
L’abitudine di imporre con forza un pedaggio per consentire ad altri omìnidi di spostarsi sulla Terra è ridicola. Anche se abbiamo il telepass non ci resta che piangere. A meno che non usiamo la fantasia per superare i confini del ridicolo e abbattere la forza dell’abitudine.
genesi dell’idea
Lungo le strade capita spesso di leggere cartelli di località stradali e di ricordarli, di nominarli, magari scherzosamente.
Di alcuni cartelli qualcuno scatta una foto: quel genere di foto che periodicamente finiscono in qualche gallery infointrattenitrice.
La raccolta che origina il MIX inizia così, con i topos che formano la nostra identità. Toponimi iniziati a ordinare durante la realizzazione del Rosiko? (oggi pubblicato come Il Rosicone, Tic Edizioni 2014) nella cui cornice si leggono 178 bizzarri toponimi dislocati nella loro posizione rispetto al centro di Roma.
Per saperne di più su Beccati Questo e Beccati Quest’altro (anche chiamata Beccati Quello) è utile fare un giro ai confini tra le provincie di Siena e Perugia, esplorando la piana dove si capisce tra l’altro perché la stazione di Chiusi – Chianciano Terme sia relativamente importante.
Sulla storia delle due torri si può leggere questo articolo.