Pio er camper. L’abbiamo acquistato usato all’inizio di ottobre.
Lo chiamiamo così dopo aver notato questo adesivo in un angolo del parabrezza.
L’icona fa parte dell’equipaggiamento di bordo insieme ad altri oggetti dai significati trascendenti e dalle funzioni protettive:
- uno scolapasta in plastica rosso per officiare riti pastafariani
- l’atlante stradale d’Italia del Touring Club al 250mila
- una giduglia patafisica in forma di zampirone
- rari sassi raccolti su diverse spiagge mediterranee
- Pepe, una giovane pianta di Capsicum annuum
- alcune bandierine multicolori tibetane lasciateci dall’australiana Cristina
- un occhio malocchio vitreo magnetico di provenienza greca
- le fotocopie degli 82 comandamenti di Jodorowsky stampate in A4
- una fornita scorta di medicinali non ancora scaduti
- una variante della bandiera della Terra di metri 3×2, occhiellata
- verdi piante inorganiche rampicanti originarie della Cina
Veicolo e domicilio, Pio è una piattaforma multifunzione: casa, magazzino, scuola, studio, ufficio, tempio, latrina, laboratorio, biblioteca, officina, palestra, garage, fontana, centrale energetica, dispensa, sala da pranzo, rifugio.
Ha sei posti viaggio e sei posti letto, nessuno dei quali di terapia intensiva: speriamo non doverlo usare come ospedale. Mosso da un propulsore diesel capace di generose prestazioni e dannose emissioni, è stato allestito in uno stabilimento sloveno su un telaio fabbricato in Abruzzo.
abbiamo consumato almeno 1.834 litri di gasolio e percorso oltre 15.623 km