Alcuni considerano negativamente il neomadismo in virtù dei suoi rapporti di causa ed effetto con una presunta perdita dei valori, con la precarietà, il relativismo, lo sradicamento identitario, l’ipermobilità. Fenomeni di cui si additano come egoisti beneficiari, tra gli altri: le élites cosmopolite al servizio di Stati, aziende e organismi internazionali, i nomadi digitali.
Altri ritengono che il neomadismo sia il segnale di un’evoluzione radicale dei parametri che orientano la cultura dominante dell’occidente, la spia del bisogno di molte persone di alleggerire il peso della propria presenza sulla Terra e ritrovarne il senso, anche attraverso la pratica di diversi modi di concepire il valore della proprietà, dell’abitare, del lavorare, dello stare in luogo.
Sperimentare stili di vita neomadi – seppure per un periodo limitato – è per noi occasione di affinare lo spirito di adattamento necessario a vivere con maggiore armonia sulla Terra. Per esplorare strade secondarie, superare tappe inaspettate, formulare sintesi ossimoriche.
Perdersi per ritrovarsi.
Stupirsi per non sentirsi stupidi.
Inselvatichirsi e riaddomesticarsi.
Disconnettere e riconnettere.