Chi e cosa
Una famiglia di quattro persone. Madre, padre e due figlie, Carmen, Niccolò, Silvia e Marta.
Nell’ottobre del 2020 siamo partiti da Roma per vivere un periodo sabbatico, un anno scolastico da neomadi, per sperimentare modalità di stare al mondo più lente, profonde, dolci e leggere di quelle abituali.
Un pellegrinaggio funzionale all’educazione e alla ricreazione della nostra famiglia, la prima e più piccola comunità umana con cui ci confrontiamo come individui.
Una ricerca tramite cui acquisire e ridistribuire abilità, competenze, conoscenze, energie, relazioni, risposte, interrogativi.
Un’avventura per rigenerare il nostro immaginario, plasmato dall’abitare in una grande e decadente città, frequentare ristrette porzioni dell’Europa, confrontarci con specifiche cerchie sociali e professionali.
Un passaggio importante per le nostre vite. Un periodo di transizione per evolverci, conoscere meglio noi stessi e il mondo. Un percorso di formazione per alimentare la curiosità e la gioia di vivere.
Una prova per sperimentare come abitare la Terra in forme alternative a quelle che ci sono note. Un modo per riconoscere la nostra identità nelle impronte che lasceremo lungo la strada e in quelle che il cammino lascerà in noi.
Immaginato da tempo e iniziato a preparare da prima della pandemia, il pellegrinaggio è incentrato sulla ricerca della conoscenza, la libertà di movimento, lo scambio, l’ospitalità, la curiosità. Valori fondamentali per la nostra cultura che l’incertezza del presente rende per noi ancor più necessario, urgente e stimolante perseguire.
Dal settembre 2021 siamo di nuovo (provvisoriamente?) stanziali.
In questo scritto c’è una descrizione del percorso compiuto.
